Montesarchio, uno dei centri più importanti della Valle Caudina in provincia di Benevento, sorge ai piedi del Monte Taburno a 300 metri d’altitudine. Conosciuta nell’antichità come Caudium, centro principale dei Sanniti Caudini famoso per l’episodio delle Forche Caudine, oggi è il comune più popoloso della provincia con circa 14.000 abitanti. Il suo profilo è dominato dall’imponente Torre medievale e dal Castello, storica prigione durante il Regno Borbonico e oggi sede del Museo Archeologico Nazionale del Sannio Caudino. La città è rinomata per i suoi vini pregiati, in particolare l’Aglianico e la Falanghina del Taburno, e per il prezioso “Cratere di Assteas”, capolavoro ceramico del IV sec. a.C. considerato “il vaso più bello del mondo”.

DA SAPERE

Centro storico medievale sviluppato attorno al Castello longobardo dell’VIII secolo, con una famosa Torre che funge da simbolo della città.

Arte
Museo Archeologico Nazionale del Sannio Caudino con il prezioso “Cratere di Assteas”, Chiesa dell’Annunziata, Chiesa di San Francesco, Palazzo Ducale e monumentale Fontana dell’Ercole.

Eventi
Festa Patronale di San Nicola (dicembre), eventi enogastronomici dedicati all’Aglianico e alla Falanghina, eventi culturali e rievocazioni storiche durante l’anno.

Panorama di Montesarchio con il Matese sullo sfondo

Introduzione a Montesarchio

Montesarchio è una città ricca di storia situata nella Valle Caudina, in provincia di Benevento, ai piedi del maestoso Monte Taburno. Con i suoi quasi 14.000 abitanti, è il comune più popoloso della provincia e nel 1997 ha acquisito ufficialmente il titolo di “città” con decreto del Presidente della Repubblica.

Le origini dell’insediamento risalgono all’epoca sannitica, quando l’area era occupata dall’antica Caudium, principale centro dei Sanniti Caudini, tribù ricordata nella storia romana per l’umiliante sconfitta inflitta all’esercito romano alle Forche Caudine nel 321 a.C. Dopo la conquista romana, il centro acquisì importanza strategica trovandosi lungo la Via Appia, fondamentale arteria di collegamento.

Il nome attuale “Montesarchio” ha origini medievali e deriva probabilmente da “Mons Arcis” (monte fortificato), in riferimento alla sua posizione elevata e alla presenza delle fortificazioni. Secondo la tradizione locale, nel VII secolo il longobardo Arcolo, vassallo del principe Fernando, trovò riparo in questa zona e organizzò un attacco contro l’esercito di Carlo Magno, fortificando ulteriormente l’area con la costruzione del castello.

Simbolo inconfondibile della città è la Torre cilindrica, la cui costruzione primitiva risale probabilmente al periodo sannitico, successivamente ricostruita dai Longobardi che crearono anche una comunicazione sotterranea con il Castello. La Torre assunse il suo aspetto attuale in epoca aragonese, mentre tra la fine del XV e gli inizi del XVI secolo fu ampliata e modificata da Francesco di Giorgio Martini, artista senese e collaboratore di Leonardo da Vinci.

Il Castello, insieme alla Torre, ha avuto un ruolo importante nella storia: nel 1532, a seguito della guerra tra Carlo V e Francesco I, fu confiscato e concesso al marchese del Vasto, Alfonso II d’Avalos. Durante il Regno Borbonico, a partire dal 1830, divenne una temuta prigione di stato dove furono imprigionati illustri patrioti risorgimentali, tra cui Carlo Poerio, Michele Pironti e Nicola Nisco.

Oggi Montesarchio è un vivace centro culturale e commerciale, famoso per la sua produzione vinicola di eccellenza, in particolare l’Aglianico del Taburno DOCG e la Falanghina del Sannio DOP. Il Castello ospita dal 2007 il Museo Archeologico Nazionale del Sannio Caudino, che custodisce importanti reperti della storia locale, incluso il famoso “Cratere di Assteas”, considerato “il vaso più bello del mondo”.

Il Castello e la Torre

Il Castello di Montesarchio, sorto su un’altura rocciosa del Monte Taburno, rappresenta sin dall’Alto Medioevo una delle fortificazioni più importanti tra la pianura campana e l’entroterra appenninico. Di probabile origine longobarda (VIII secolo), fu occupato dai Normanni di Ruggiero II nel 1137 e successivamente ristrutturato in epoca sveva, durante il regno di Federico II.

Durante il periodo aragonese, il fortilizio ricevette la sistemazione che conserva ancora oggi: due corpi di fabbrica ai lati di un cortile centrale e un’imponente torre cilindrica. Tra la fine del XV e gli inizi del XVI secolo, la torre fu ampliata e modificata da Francesco di Giorgio Martini, artista senese e collaboratore di Leonardo da Vinci, assumendo una forma che le consentiva di resistere meglio ai colpi delle armi da fuoco.

Nel 1532, a seguito della guerra tra Carlo V e Francesco I, il Castello fu confiscato e concesso al marchese del Vasto, Alfonso II d’Avalos. Nel 1830, passò nuovamente al demanio regio della corte dei Borbone e fu adibito a prigione di stato. Vi furono rinchiusi illustri patrioti risorgimentali, tra cui Carlo Poerio, Michele Pironti e Nicola Nisco. Nella Torre è possibile visitare quella che tradizionalmente viene indicata come la cella di Poerio dal 28 maggio 1856 al 9 gennaio 1859.

Dopo diverse destinazioni d’uso – tra cui quella di orfanotrofio con l’Istituto “Mater Orphanorum” dal 1960 agli anni ’90 – il Castello è stato preso in consegna dalla Soprintendenza per i beni archeologici nel 1994 e sottoposto a un importante lavoro di restauro. Dal 2007 ospita il Museo Archeologico Nazionale del Sannio Caudino (MANSC), dedicato alla storia della Valle Caudina e alle testimonianze archeologiche dei centri più importanti: Caudium (Montesarchio), Saticula (Sant’Agata de’ Goti) e Telesia (San Salvatore Telesino).

Il percorso museale si sviluppa in sei sale al primo piano dello storico edificio, dalla ricostruzione del paesaggio in età preistorica all’ampia sezione dedicata al sito di Caudium, l’attuale Montesarchio. In ordine cronologico sono esposti alcuni corredi delle necropoli caudine, databili tra la metà dell’VIII e il III secolo a.C., che testimoniano la ricchezza e la complessità del sito, interessato da intensi scambi commerciali con le città greche della costa e il mondo etrusco-campano.

Di particolare interesse sono i numerosi vasi figurati di produzione attica e italiota, soprattutto crateri, rinvenuti in tombe risalenti al V-IV secolo a.C. Il pezzo più prestigioso è senza dubbio il cosiddetto “Vaso di Assteas” o “Cratere di Assteas”, opera del celebre ceramografo greco del IV secolo a.C., raffigurante “Il ratto di Europa”. Questo capolavoro, rinvenuto a Sant’Agata de’ Goti ma illegalmente esportato negli anni ’70, è stato restituito all’Italia nel 2007 dopo un lungo contenzioso con il Getty Museum di Malibu ed è oggi il fiore all’occhiello del museo.

Attrazioni a Montesarchio

Montesarchio offre al visitatore un affascinante connubio di storia, cultura e tradizioni enogastronomiche. Dal maestoso Castello che domina la Valle Caudina al prezioso Museo Archeologico, dal centro storico con le sue chiese secolari alle esperienze sensoriali legate ai rinomati vini del territorio, la città regala un’esperienza di visita autentica e ricca di scoperte.

Museo Archeologico Nazionale del Sannio Caudino

La Torre di Montesarchio

Chiesa dell’Annunziata

Fontana dell’Ercole Alexikakos

#1 Museo Archeologico Nazionale del Sannio Caudino

Il Museo Archeologico Nazionale del Sannio Caudino (MANSC), ospitato dal 2007 nel Castello di Montesarchio, è dedicato alla storia della Valle Caudina e alle testimonianze archeologiche dei centri più importanti della zona: Caudium (l’attuale Montesarchio), Saticula (Sant’Agata de’ Goti) e Telesia (San Salvatore Telesino).

Il percorso espositivo, che si sviluppa in sei sale al primo piano dell’edificio, parte dalla ricostruzione del paesaggio in età preistorica per poi concentrarsi principalmente sul sito di Caudium. In ordine cronologico sono esposti corredi delle necropoli caudine, databili tra l’VIII e il III secolo a.C., che testimoniano la ricchezza e la complessità della storia del sito, interessato da intensi scambi commerciali con le città greche costiere e il mondo etrusco-campano.

Il reperto più prezioso è senza dubbio il “Cratere di Assteas”, un vaso di notevoli dimensioni realizzato nel IV secolo a.C. dal ceramografo greco Assteas e raffigurante “Il ratto di Europa”. La scena principale mostra Zeus sotto forma di toro bianco nell’atto di rapire Europa e trasportarla a Creta, mentre sull’altro lato è raffigurato Dioniso con un breve corteo. Questo capolavoro, rinvenuto a Sant’Agata dei Goti negli anni ’70, fu venduto illegalmente ed entrò nei traffici clandestini, finendo al Getty Museum di Malibu, prima di essere restituito all’Italia nel 2007 dopo lunghe indagini. Oggi è esposto nell’antica Torre che affianca il Castello, in un allestimento suggestivo che ne valorizza la bellezza e l’importanza storica.

#2 La Torre di Montesarchio

La Torre di Montesarchio è una struttura militare di origine medievale che, insieme al Castello, domina la Valle Caudina. Si ritiene che la primitiva costruzione risalga alle popolazioni sannite e fosse costituita da un unico cilindro o più probabilmente da un tronco di cono. Il primo intervento di riparazione fu probabilmente opera dei Romani, in periodo successivo alla terza guerra sannitica.

Distrutta durante le invasioni barbariche, fu ricostruita dai Longobardi che crearono anche una comunicazione sotterranea con il Castello. Nell’VIII secolo, il fortilizio fu riparato per opporsi all’esercito di Carlo Magno, proveniente da Capua, e in tale occasione si palesò la necessità di fortificare ulteriormente il luogo con la costruzione del castello.

L’edificio è costituito principalmente da due corpi cilindrici: il nucleo centrale, più alto e stretto, fu edificato dai Longobardi nel VII secolo per essere usato come torre d’avvistamento. L’aspetto attuale risale alla ricostruzione compiuta in epoca aragonese, come dimostra una descrizione del castello in un documento dei primi del Cinquecento. Tra la fine del XV e gli inizi del XVI secolo, la Torre fu ampliata e modificata da Francesco di Giorgio Martini, artista senese e collaboratore di Leonardo da Vinci, per resistere meglio ai colpi delle armi da fuoco e dell’artiglieria.

Durante il periodo borbonico, la Torre divenne, insieme al Castello, una temuta prigione di stato dove furono rinchiusi numerosi patrioti risorgimentali, tra cui Carlo Poerio, Nicola Nisco e Michele Pironti. Oggi la Torre ospita nella sua parte superiore il prezioso “Cratere di Assteas”, jl capolavoro ceramico considerato “il vaso più bello del mondo” ed è visitabile grazie all’impegno dell’associazione di volontari “Sentinelle della Torre”.

#3 Chiesa dell’Annunziata

La Chiesa dell’Annunziata domina la piazza principale di Montesarchio e rappresenta uno degli edifici religiosi più importanti della città. La struttura attuale, che risale principalmente al periodo barocco, sorge su un precedente edificio di culto di epoca medievale.

La chiesa presenta una facciata in stile neoclassico, con un portale finemente decorato e una scalinata monumentale che ne enfatizza l’imponenza. L’interno è a navata unica, arricchito da sei altari laterali e impreziosito da un altare maggiore realizzato in marmi policromi. Alle spalle dell’altare maggiore si trova un prezioso dipinto raffigurante l’Annunciazione, da cui la chiesa prende il nome.

Tra le opere d’arte conservate all’interno, spiccano alcune tele di pregio risalenti ai secoli XVII e XVIII, sculture lignee policrome e decorazioni in stucco che testimoniano la ricchezza artistica e culturale di Montesarchio nel corso dei secoli. La chiesa, ancora oggi centro della vita religiosa cittadina, è un punto di riferimento per i fedeli e rappresenta una tappa obbligata per i visitatori interessati al patrimonio artistico e architettonico della città.

#4 Fontana dell’Ercole Alexikakos

La monumentale Fontana dell’Ercole Alexikakos (termine greco che significa “colui che allontana il male”) è l’emblema della città di Montesarchio e si erge al centro della piazza principale, Piazza Umberto I. Inaugurata nel luglio 1868, questa imponente opera è diventata il simbolo civico della comunità, tanto che lo stesso mitico personaggio di Ercole appare anche sullo stemma comunale.

La fontana si compone di una base a pianta circolare con vasca, sormontata da un suggestivo gruppo scultoreo formato da quattro leoni e, su un podio centrale, dalla figura di un Ercole guerriero. La statua rappresenta l’eroe mitologico greco-romano in una posa maestosa e fiera, con attributi che simboleggiano la forza, il coraggio e la protezione della città.

Questo monumento non è solo un’opera artistica di pregio, ma anche un importante simbolo identitario per i cittadini di Montesarchio, che riconoscono nell’immagine dell’Ercole guerriero i valori di resistenza e fierezza tipici della tradizione sannita. La fontana, recentemente restaurata, è oggi un punto di ritrovo per gli abitanti e un’attrazione per i turisti, che possono ammirare questa opera d’arte pubblica mentre passeggiano nel centro storico della città.

Gastronomia & Eventi

La tradizione enogastronomica di Montesarchio è profondamente radicata nella cultura e nella storia del territorio, con eccellenze riconosciute a livello nazionale e internazionale:

Montesarchio è uno dei principali centri vinicoli del Sannio, con una tradizione vitivinicola che risale all’epoca dei Sanniti e dei Romani. Il territorio di Montesarchio è la culla di due importanti vitigni storici dell’enologia campana: la Coda di Volpe e la Falanghina. Oggi la città è parte delle denominazioni Aglianico del Taburno DOCG e Falanghina del Sannio DOP, producendo vini di eccellente qualità che hanno ottenuto importanti riconoscimenti in concorsi nazionali e internazionali.

L’Aglianico del Taburno, vitigno a bacca rossa più coltivato nel Sannio, si esprime al meglio sulle pendici del Monte Taburno ed è particolarmente adatto all’invecchiamento, assumendo negli anni profumi intensi con sfumature speziate e complesse. La Falanghina, diventata il vino simbolo del Sannio (il 76% della produzione nazionale avviene nel beneventano), è un vitigno molto versatile che conserva intatte le sue caratteristiche organolettiche e si esprime in maniera eccellente anche nella versione spumante.

Tra i prodotti ortofrutticoli spiccano i peperoni di Montesarchio che, grazie alla particolare posizione geografica e alle condizioni climatiche favorevoli, sono particolarmente ricchi di elementi nutrizionali e hanno ottenuto il riconoscimento di prodotto tipico. L’agricoltura locale produce anche olive di qualità utilizzate per la produzione di olio extravergine, e vari tipi di frutta, tra cui spicca la mela annurca, tipica della Valle Caudina.

La tradizione gastronomica include una varietà di salumi locali, formaggi come il caciocavallo e piatti tradizionali come i fusilli fatti a mano, serviti con ricchi ragù di carni locali. La cucina tradizionale si basa sui principi della dieta mediterranea, con un uso sapiente di ingredienti semplici ma di alta qualità per creare piatti dal sapore autentico e genuino.

Eventi a Montesarchio

Montesarchio ospita durante l’anno diversi eventi che celebrano le tradizioni locali, la storia e l’enogastronomia:

La Festa Patronale di San Nicola si celebra il 6 dicembre e rappresenta uno dei momenti più importanti per la comunità di Montesarchio. La celebrazione include funzioni religiose, processioni, concerti di musica popolare e stand gastronomici che offrono specialità locali. Tutta la città partecipa a questo evento con grande devozione, mantenendo viva una tradizione secolare.

Nel corso dell’anno si svolgono eventi dedicati ai vini locali, in particolare all’Aglianico del Taburno DOCG e alla Falanghina del Sannio DOP, con degustazioni guidate, convegni tecnici e percorsi enogastronomici che permettono di scoprire le eccellenze vitivinicole del territorio. Questi eventi attraggono appassionati di vino e professionisti del settore da tutta Italia.

La “Cavalcata Storica” è una suggestiva rievocazione in costumi d’epoca che si svolge periodicamente e richiama alla memoria importanti eventi della storia locale. Il corteo storico attraversa le vie del centro cittadino, creando un’atmosfera suggestiva che permette ai visitatori di immergersi nelle tradizioni e nel passato del territorio.

La città partecipa anche alla rassegna regionale “Borgo in Fiore”, con allestimenti floreali che decorano le vie e le piazze del centro storico, creando percorsi colorati e profumati che attraggono visitatori e fotografi. Durante questa manifestazione si svolgono anche laboratori creativi, mostre d’arte e concerti.

Durante l’anno si svolgono anche eventi culturali come mostre d’arte, concerti di musica classica e popolare, presentazioni di libri e spettacoli teatrali, molti dei quali ospitati nelle suggestive sale del Castello o negli spazi esterni del complesso monumentale, valorizzando così il patrimonio storico e culturale della città.

Dove mangiare & Dove Dormire

Se desideri fermarti a Montesarchio per assaporare i piatti della tradizione locale o soggiornare qualche giorno per esplorare il territorio, ecco alcune indicazioni su dove mangiare e dormire.

Ristoranti

Da Virginia
La Trattoria

  • Vicolo Antonio Compare Snc
  • +39 0824 042482

Il Segreto di Pulcinella
di Bove Giuseppe

  • Via Napoli, 92
  • +39 329 876 0545

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