Sassinoro, borgo medievale di 614 abitanti a 545 metri di altitudine sulle pendici del Monte Rotondo, rappresenta l’ultimo avamposto campano al confine col Molise. Con le sue tredici sorgenti d’acqua purissima e il mistico Santuario di Santa Lucia scavato nella roccia viva, questo antico borgo sannita custodisce millenni di storia tra tradizioni carnevalesche uniche, gastronomia autentica del Sannio e sentieri naturalistici che si snodano tra le gole dei torrenti Sassinora e Tammaro.

DA SAPERE

Borgo sannita documentato dal 1027, ricostruito 3 volte dopo terremoti devastanti. Nome probabilmente dai Sassoni longobardi.

Arte
Chiesa di San Michele con campanile a bulbo, Santuario di Santa Lucia nella grotta naturale, fontana monumentale, borgo medievale fortificato.

Eventi
Festa di San Michele Arcangelo (8 maggio), Carnevale tradizionale molisano (febbraio), Festa dei Santi Pietro e Paolo (29 giugno), scampagnate alle sorgenti.

Panorama di Sassinoro con il borgo arroccato

Introduzione a Sassinoro

Sassinoro è un piccolo borgo medievale situato nella provincia di Benevento, in Campania, arroccato a 545 metri d’altitudine su un colle formato da massi calcarei, alle pendici del Monte Rotondo. Con i suoi 614 abitanti, rappresenta l’ultimo avamposto campano al confine con il Molise e custodisce tesori naturali, storici e spirituali di straordinaria bellezza.

Il toponimo deriva probabilmente dai Sassoni, giunti al seguito dei Longobardi, anche se la tradizione popolare preferisce la suggestiva etimologia “Saxi-in-ora” (terra posta all’estremità del sasso). Le origini del borgo affondano nella preistoria, con ritrovamenti di utensili in pietra e tracce di presenza sannitica e romana che suggeriscono l’identificazione con l’antica città di Sirpio.

Documentato per la prima volta nel 1027 come “Sassannorum” in un diploma dell’imperatore Corrado II, il borgo medievale apparteneva all’Abbazia di Santa Sofia di Benevento. La successione feudale vide alternarsi le famiglie Valletta, De Capua, Carafa, Allegretti, Mazzacane e Mondelli fino all’abolizione del feudalesimo nel 1806.

La storia di Sassinoro è segnata da una straordinaria resilienza: tre devastanti terremoti hanno colpito il borgo. Il sisma del 5 dicembre 1456 distrusse completamente il paese causando la morte di due terzi della popolazione. Il terremoto del 1688 provocò il crollo del palazzo baronale, mentre quello del 26 luglio 1805, noto come “Terremoto di Sant’Anna”, causò 59 morti e rese inabitabili tutte le case rimaste in piedi. Dopo quest’ultima catastrofe si sviluppò il “borgo extra-moenia” fuori dalle antiche mura medievali.

Il territorio di Sassinoro è caratterizzato da una ricchezza idrica straordinaria: tredici sorgenti d’acqua purissima sgorgano lungo le pendici settentrionali del Monte Rotondo, tutte sopra gli 800 metri di altitudine, testimonianza di una natura generosa che un tempo alimentava numerosi mulini.

Oggi, Sassinoro offre ai visitatori un’esperienza autentica del Sannio profondo, dove la spiritualità del Santuario di Santa Lucia si intreccia con le tradizioni carnevalesche di origine molisana, la gastronomia genuina e i sentieri naturalistici che si snodano tra boschi secolari e sorgenti cristalline.

Il Santuario di Santa Lucia

Il Santuario Diocesano di Santa Lucia rappresenta il cuore spirituale di Sassinoro e costituisce un unicum nel panorama religioso e archeologico del Sannio. Costruito nel 1643 intorno a una grotta naturale dove la tradizione narra l’apparizione di Santa Lucia e San Michele, il santuario attuale risale agli anni ’30 del Novecento.

La storia di questo luogo sacro affonda le radici in tempi antichissimi. Durante gli scavi del 1938 fu rinvenuta una statua bronzea della dea Demetra del III secolo a.C., suggerendo che la spelonca fosse già luogo di culto in epoca pagana. Questo straordinario ritrovamento testimonia la continuità del sacro in questo sito, dove il cristianesimo si è innestato su antiche tradizioni religiose.

Il santuario si presenta con una facciata sobria che nasconde l’eccezionalità del suo interno. Oltrepassando la soglia, si accede alla grotta originaria scavata nella roccia viva, dove la natura diventa architettura sacra. All’interno della spelonca, la nicchia scavata nella roccia custodisce le statue di Santa Lucia e San Michele Arcangelo, mentre una vasca raccoglie l’acqua che stilla dalla roccia, considerata dai fedeli miracolosa.

La grotta naturale conserva intatte le caratteristiche geologiche che l’hanno resa un luogo di venerazione per millenni. Le pareti di roccia calcarea, levigate dal tempo e dalla devozione dei fedeli, creano un’atmosfera di raccoglimento unica. L’acqua che sgorga dalla roccia alimenta una piccola fonte interna, simbolo di purificazione e rinnovamento spirituale.

Il Santuario di Santa Lucia è riconosciuto come Santuario Diocesano e rappresenta una meta di pellegrinaggio importante per i fedeli del Sannio e del Molise. La particolare devozione a Santa Lucia, protettrice della vista, si intreccia con il culto di San Michele Arcangelo, creando un binomio spirituale che riflette la storia religiosa complessa di questo territorio di confine.

Durante tutto l’anno, ma specialmente in occasione della festa del 13 dicembre, il santuario accoglie fedeli che vengono a pregare per la guarigione degli occhi e per ottenere protezione. La tradizione vuole che l’acqua della grotta abbia proprietà curative, attirando pellegrini da tutta la regione.

Attrazioni a Sassinoro

Sassinoro, borgo medievale arroccato alle pendici del Matese al confine tra Campania e Molise, offre ai visitatori un viaggio attraverso millenni di storia e spiritualità. Dal mistico Santuario di Santa Lucia scavato nella roccia alle tredici sorgenti purissime, dalle tradizioni carnevalesche uniche alle autentiche esperienze gastronomiche, questo gioiello del Sannio profondo racchiude tesori che ne fanno una destinazione imperdibile per chi cerca autenticità e meraviglia.

Santuario di Santa Lucia

Chiesa di San Michele

Le 13 Sorgenti

 

#1 Santuario di Santa Lucia

Il Santuario Diocesano di Santa Lucia rappresenta un unicum spirituale e archeologico nel panorama del Sannio. Costruito nel 1643 intorno a una grotta naturale dove la tradizione narra l’apparizione di Santa Lucia e San Michele, il santuario attuale risale agli anni ’30 del Novecento.

Durante gli scavi del 1938 fu rinvenuta una statua bronzea della dea Demetra del III secolo a.C., testimonianza che la spelonca fosse già luogo di culto in epoca pagana. All’interno, la grotta originaria conserva la nicchia scavata nella roccia viva con le statue dei santi e una vasca che raccoglie l’acqua stillante dalla roccia, considerata miracolosa dai fedeli.

Il santuario è riconosciuto come meta di pellegrinaggio importante per i fedeli del Sannio e del Molise. La particolare devozione a Santa Lucia, protettrice della vista, attira pellegrini che vengono a pregare per la guarigione degli occhi, specialmente durante la festa del 13 dicembre.

#2 Chiesa Arcipretale di San Michele Arcangelo

La Chiesa Arcipretale di San Michele Arcangelo domina il paese dalla parte alta con la sua facciata slanciata in pietra calcarea e il caratteristico campanile quadrato sormontato da una cuspide a bulbo in maioliche colorate. Ricostruita nel 1728 dopo il terremoto del 1805, rispetta la pianta originaria cinquecentesca.

All’interno conserva vetrate istoriate che narrano la vita del santo patrono e opere d’arte di pregio. La chiesa rappresenta il centro della vita religiosa del paese, specialmente durante la festa patronale dell’8 maggio, quando San Michele Arcangelo viene celebrato con falò tradizionali e processioni solenni.

Il campanile con la sua caratteristica cuspide a bulbo in maioliche policrome rappresenta un elemento distintivo dello skyline di Sassinoro, visibile da lontano e simbolo dell’identità del borgo.

#3 Le Tredici Sorgenti del Monte Rotondo

Tredici sorgenti d’acqua purissima sgorgano lungo le pendici settentrionali del Monte Rotondo, tutte sopra gli 800 metri di altitudine, creando un patrimonio idrico straordinario che caratterizza Sassinoro. Queste sorgenti, dalle acque cristalline e dal sapore inconfondibile, hanno alimentato per secoli la vita del borgo e i numerosi mulini che un tempo operavano nella zona.

Le sorgenti principali includono la Sorgente Roncone, quella di Santa Cristina e altre denominate secondo la tradizione locale. Ogni rione del paese aveva il proprio “fontanile”, testimonianza di un’antica rete idrica urbana che distribuiva l’acqua pura delle montagne in tutto il borgo.

I sentieri che conducono alle sorgenti offrono escursioni di varia difficoltà tra boschi di ceduo e cerro, attraversando paesaggi di straordinaria bellezza. Le acque alimentano i torrenti Sassinora e Rio Fratto, creando ecosistemi ricchi di flora e fauna appenninica.

Gastronomia & Eventi

La gastronomia di Sassinoro si inserisce nella ricca tradizione del Sannio beneventano, caratterizzata da prodotti genuini e metodi di lavorazione che si tramandano da generazioni:

I formaggi rappresentano un’eccellenza del territorio: spiccano il caciocavallo silano DOP dei pascoli locali e il pregiato caciocavallo podolico, stagionato per due anni nel microclima delle grotte naturali. Le carni trovano espressione nelle soppressate e salsicce sannite, preparate secondo antiche ricette familiari, e nei mugliatielli, involtini di interiora d’agnello tipici della cucina pastorale montana.

Il territorio partecipa alla produzione del pane di Saragolla del Beneventano, presidio Slow Food caratterizzato dal colore giallo e dal profumo intenso del grano antico. L’olio extravergine “Sannio-Caudino Telesino” accompagna piatti tradizionali come lo Scarpariello (pasta fatta in casa con pomodori e pecorino), la zuppa maritata con verdure e carni miste, e le preparazioni con agnello locale.

La viticoltura locale contribuisce alle sei denominazioni DOC del Sannio, in particolare Sannio DOC e Beneventano IGT. La Falanghina rappresenta l’85% della produzione nazionale e trova qui terreni vocati che esaltano le sue caratteristiche organolettiche. Altri vini di pregio includono l’Aglianico del Taburno e il Piedirosso, meno conosciuto ma di eccellente qualità.

Tra le specialità gastronomiche uniche di Sassinoro si distinguono la “Z’a Onta” (pezzetti di maiale con aglio e peperoni sott’aceto) e la “cacchiarella” (pizza rustica con farina di mais), accompagnate dall’immancabile “nocillo”, elisir artigianale di mallo di noci che conclude i pasti tradizionali.

Eventi a Sassinoro

Sassinoro mantiene vive antiche tradizioni con eventi che celebrano la sua identità culturale e spirituale:

La festa patronale di San Michele Arcangelo (8 maggio) rappresenta il culmine della devozione locale. Preceduta da una novena con piccoli falò familiari serali, culmina nella vigilia con grandi falò per ogni contrada e il rogo di un fantoccio in piazza, simbolo della fine dell’inverno. Durante i festeggiamenti si consuma la tradizionale “ndritata ammollata” (nocciole bagnate nel vino), mentre la processione solenne attraversa le vie del borgo medievale.

Il Carnevale di Sassinoro conserva cinque rappresentazioni tradizionali di origine molisana uniche nel panorama campano. “I Mesi”, con interpreti rigorosamente maschili a cavallo, recitano brani in punti fissi dei rioni ricevendo frittelle e vino. “L’addio al Carnevale” mette in scena il duetto cantato tra Carnevale e Quaresima. “I Calderai” e “I Fiorai” rappresentano corteggiamenti ricchi di doppi sensi, mentre “Gli Schiavi di Turchia” narra il ritorno dalla prigionia ottomana.

La festa di San Modestino (ultima domenica di maggio) e quella dei Santi Pietro e Paolo (29 giugno) sono seguite da tradizionali scampagnate presso le fontane locali, dove le famiglie si riuniscono per consumare pranzi all’aperto nel verde delle montagne.

La festa di Santa Lucia (13 dicembre) richiama pellegrini da tutto il Sannio e il Molise, che vengono a pregare nel santuario scavato nella roccia per la guarigione degli occhi e per ottenere protezione. L’atmosfera di raccoglimento spirituale nella grotta naturale crea un’esperienza di fede particolarmente intensa.

Durante l’estate si svolgono anche eventi legati alle tradizioni musicali popolari, con gruppi folkloristici che interpretano le antiche danze del Matese e i canti tramandati dalla tradizione orale.

Dove mangiare

Se desideri fermarti a Sassinoro per gustare le specialità locali o esplorare il borgo e i suoi dintorni, ecco alcuni consigli su dove mangiare e trovare ospitalità nei comuni limitrofi.

Dove mangiare

Agriturismo Delizie
dell’Ortolano

  • Contrada Sant’Antonio Abate
  • +39 0824 958031

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