Ricetta Zuppa di cereali antichi e legumi sanniti

La zuppa di cereali antichi e legumi è un piatto salutare che affonda le radici nella tradizione contadina del Sannio. Questa preparazione sfrutta la biodiversità agricola del territorio, utilizzando varietà locali di cereali come il farro di Montecalvo e la cicerchia di Castelvetere, che per secoli hanno rappresentato la base dell’alimentazione nelle zone rurali montane della provincia di Benevento.

Un piatto equilibrato e nutriente, ricco di fibre, proteine vegetali e minerali essenziali, che testimonia come nella cucina della tradizione sannita si possano trovare preparazioni perfettamente in linea con i moderni principi della sana alimentazione. Questa zuppa rappresenta un’ottima alternativa per chi cerca un pasto completo ma leggero.

Zuppa di cereali antichi e legumi sanniti

Una zuppa nutriente e bilanciata che combina i cereali antichi e i legumi tipici del territorio sannita. Ricca di fibre, proteine vegetali e antiossidanti, questa preparazione rappresenta un perfetto equilibrio tra tradizione contadina e principi moderni di alimentazione salutare, offrendo un pasto completo a basso contenuto calorico ma ad alto valore nutritivo.

DETTAGLI RICETTA
  • Tempo Totale: 2 Ore (+ ammollo)
  • Difficoltà: Facile
  • Kcal: 320
INGREDIENTI
  • 100g di farro decorticato

  • 80g di orzo perlato

  • 50g di cicerchia (o lenticchie locali)

  • 80g di fagioli cannellini

  • 50g di ceci

  • 1 cipolla rossa di Airola

  • 2 carote

  • 1 costa di sedano

  • 2 pomodori San Marzano maturi

  • 1 mazzetto di erbe aromatiche (timo, alloro, rosmarino)

  • 2 spicchi d’aglio

  • 4 cucchiai di olio extravergine d’oliva (preferibilmente DOP Sannio Colline Beneventane)

  • Sale marino integrale q.b.

  • Pepe nero macinato fresco q.b.

  • 1 cucchiaino di semi di finocchio selvatico

GUIDA / ISTRUZIONI
  • La sera prima, mettere in ammollo separatamente tutti i legumi (cicerchia, fagioli e ceci) in abbondante acqua fredda per almeno 12 ore.

  • Tritare finemente la cipolla, il sedano e le carote per preparare un soffritto.

  • In una pentola capiente, scaldare 2 cucchiai di olio extravergine d’oliva e soffriggere le verdure tritate a fiamma bassa per 5 minuti.

  • Aggiungere l’aglio schiacciato e i semi di finocchio selvatico, continuando la cottura per altri 2 minuti.

  • Scolare e sciacquare bene tutti i legumi precedentemente messi in ammollo.

  • Aggiungere i legumi, il farro e l’orzo nella pentola, mescolando bene per far insaporire i cereali nel soffritto.

  • Versare 1,5 litri di acqua (o brodo vegetale), portare a ebollizione, quindi abbassare la fiamma.

  • Aggiungere i pomodori San Marzano tagliati a pezzi e il mazzetto di erbe aromatiche legato con lo spago da cucina.

  • Salare leggermente, coprire e cuocere a fuoco basso per circa 1,5 ore, mescolando occasionalmente e aggiungendo acqua calda se necessario.

  • A metà cottura, controllare il livello del liquido e il grado di cottura dei cereali e legumi, aggiustando di sale se necessario.

  • Quando tutti gli ingredienti saranno cotti (i cereali devono essere morbidi ma non sfatti, e i legumi ben cotti ma ancora integri), rimuovere il mazzetto di erbe.

  • Spegnere il fuoco e lasciare riposare la zuppa per 10 minuti.

  • Servire in ciotole individuali, completando con un filo di olio extravergine d’oliva a crudo, una macinata di pepe nero fresco e, se gradito, qualche foglia di timo fresco.

NOTE

Questa zuppa può essere preparata in quantità maggiori e conservata in frigorifero per 2-3 giorni, migliorando addirittura il suo sapore. È un piatto completo dal punto di vista nutrizionale, con un buon apporto di proteine vegetali, fibre e carboidrati complessi a lento rilascio. Per una versione ancora più salutare, si può ridurre la quantità di olio o sostituire il soffritto iniziale con una cottura al vapore delle verdure. La cicerchia, legume antico del Sannio, può essere sostituita con lenticchie in caso di difficoltà nel reperirla. Alcune varianti prevedono l’aggiunta di verdure a foglia verde come la borragine o la cicoria selvatica nell’ultima mezz’ora di cottura, per arricchire ulteriormente il valore nutrizionale del piatto.

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