Benevento si candida ufficialmente a Capitale Italiana della Cultura 2028, sfidando altre 24 città italiane in una competizione che vede la cultura come motore di sviluppo territoriale. La candidatura, annunciata dal sindaco Clemente Mastella e dall’assessore alla Cultura Antonella Tartaglia Polcini, rappresenta un’opportunità storica per il Sannio di valorizzare il proprio patrimonio millenario attraverso un progetto che intreccia tradizione e innovazione, coinvolgendo l’intera comunità in un processo partecipativo dal basso.

Il percorso verso il prestigioso riconoscimento si basa su una strategia innovativa: non solo Benevento, ma un’alleanza territoriale che include Pietrelcina, città natale di San Pio da Pietrelcina. Questa partnership, formalizzata con un protocollo d’intesa il 13 giugno 2025, mira a valorizzare sia l’eccezionalità storica di Benevento che l’eredità spirituale del santo più amato del Sud Italia, creando un dialogo tra cultura materiale e immateriale che caratterizza profondamente l’identità sannita.

Il processo partecipativo: una candidatura che nasce dal territorio

Il cuore pulsante della candidatura è l’hub culturale di Via Traiano, uno spazio comunale trasformato in laboratorio di idee aperto alla cittadinanza. Qui, fino al 10 agosto 2025, associazioni, imprese, enti pubblici e privati, professionisti e singoli cittadini possono presentare le proprie proposte per contribuire alla costruzione del dossier di candidatura, che dovrà essere inviato al Ministero della Cultura entro il 25 settembre 2025.

Il processo è coordinato dalla Fondazione di Comunità Benevento ETS, guidata dal presidente Angelo Moretti e dall’art director Aurora Lobina, in partnership con la Fondazione MeNO del presidente Roberto Albergoni. Sei organizzazioni del terzo settore – Io x Benevento, Cosmo Art, Projenia, Acta, Proloco Samnium e FDC – hanno già presentato le loro proposte per la redazione del dossier, ora al vaglio di una commissione presieduta dal dirigente comunale Alessandro Verdicchio.

“L’obiettivo principale”, spiegano Mastella e Tartaglia Polcini, “è favorire un percorso concreto e sostenibile di promozione dei valori che connotano l’identità, la tradizione e la vocazione radicate nel patrimonio culturale del Sannio”. Un approccio che punta sulla coprogrammazione e coprogettazione, trasformando la candidatura in un’occasione di mobilitazione collettiva.

Un patrimonio straordinario tra UNESCO e trasformazioni epocali

Benevento può contare su un patrimonio culturale di valore assoluto. Il complesso monastico di Santa Sofia, patrimonio UNESCO dal 2011 come parte del sito seriale “I Longobardi in Italia”, rappresenta il fulcro narrativo della candidatura. La chiesa, costruita dal duca Arechi II intorno al 760 d.C., con la sua pianta stellare unica e gli affreschi dell’VIII-IX secolo, simboleggia la continuità storica tra il passato longobardo e il presente culturale della città.

L’Arco di Traiano, il meglio conservato tra gli archi trionfali romani, ha recentemente ottenuto un ulteriore riconoscimento UNESCO nel 2024 come parte del sito “Via Appia. Regina Viarum”. Alto 15,60 metri e decorato con bassorilievi che narrano le gesta dell’imperatore, rappresenta il legame indissolubile di Benevento con Roma antica.

La Grande Novità: Il Museo Egizio del Sannio
Ma la vera novità è la trasformazione del Museo del Sannio nel secondo museo egizio più importante d’Italia dopo Torino. Con un investimento di 4 milioni di euro e sotto la direzione scientifica di Massimo Osanna (ex direttore di Pompei), il museo ospiterà i reperti dell’Iseion di Benevento – uno dei templi di Iside più importanti fuori dall’Egitto – inclusi il Bue Apis e una nuova sfinge in basalto recuperata dai Carabinieri. L’apertura è prevista per dicembre 2025, giusto in tempo per rafforzare la candidatura.

Eventi consolidati e nuove visioni culturali

Benevento non parte da zero. La città vanta eventi di richiamo nazionale come Benevento Città Spettacolo (alla 46esima edizione nel 2025), riconosciuta dal Ministero della Cultura tra i primi 10 eventi culturali nazionali, e il BCT – Festival Nazionale del Cinema e della Televisione, unico nel suo genere in Italia, che attira oltre 70.000 spettatori per edizione con ospiti del calibro di Pedro Alonso, Riccardo Scamarcio e Paolo Bonolis.

La Notte delle Streghe e l’Identità Misteriosa
La Notte delle Streghe – Janare Benevento Festival, giunta alla 13esima edizione, valorizza l’identità più misteriosa e affascinante di Benevento, quella legata alle janare (da “Dianara”, sacerdotesse di Diana) e alla leggenda del noce sacro sul fiume Sabato. Un patrimonio immateriale unico che attrae migliaia di visitatori ogni luglio, ora arricchito da QR code informativi e tecnologie immersive.

Il Teatro Romano, con la sua cavea di 98 metri di diametro, continua a ospitare rappresentazioni teatrali e concerti dopo duemila anni dalla sua costruzione, mentre nuovi spazi culturali come l’hub di Via Traiano promettono di diventare laboratori permanenti di creatività e innovazione.

L’impatto economico atteso: tra sfide infrastrutturali e opportunità

L’analisi economica della candidatura rivela un quadro di luci e ombre. Da un lato, il premio ministeriale di 1 milione di euro per la città vincitrice e gli oltre 27 milioni di investimenti già programmati dal Comune nel triennio per infrastrutture culturali e urbane. Dall’altro, le criticità strutturali evidenziate da molti osservatori: collegamenti ferroviari e stradali ancora deboli, trasporti pubblici inefficienti, mancanza di un aeroporto vicino e strutture ricettive limitate.

La Rivoluzione dell’Alta Velocità
La svolta potrebbe arrivare dall’Alta Velocità Napoli-Bari, un investimento da 6,2 miliardi di euro che entro il 2028-2029 collegherà Benevento a Napoli in soli 45 minuti (contro l’ora e 46 minuti attuali) e a Roma in un’ora e 40 minuti. Un’infrastruttura che promette di rivoluzionare l’accessibilità della città, rendendola attrattiva per il turismo culturale nazionale e internazionale.

I modelli di riferimento sono incoraggianti: Procida 2022 ha visto i visitatori passare da 250.000 a 600.000, con un incremento del fatturato delle imprese artistiche del 45%. Bergamo-Brescia 2023, con un budget di 21,5 milioni, ha generato un valore pubblicitario equivalente di 33 milioni e altrettanti di ricaduta economica diretta.

Innovazione digitale e coinvolgimento dei giovani

La candidatura punta forte sull’innovazione tecnologica. Grazie ai fondi PNRR, la Regione Campania ha ottenuto oltre 7 milioni di euro per la digitalizzazione del patrimonio culturale, con progetti specifici per Santa Sofia e l’Arco di Traiano. Sono previste applicazioni di realtà aumentata e virtuale per ricostruire la Benevento romana e longobarda, QR code per l’accesso a contenuti multimediali, e lo sviluppo di serious games per l’educazione al patrimonio.

Spazi per le Nuove Generazioni
Per i giovani, il progetto prevede la creazione di laboratori creativi e spazi di co-working culturale, programmi di formazione per operatori culturali under 35, percorsi di alternanza scuola-lavoro nei musei e siti archeologici, e il supporto a start-up nel settore delle creative industries. L’Università del Sannio e l’Università Giustino Fortunato sono partner strategici per sviluppare competenze e progetti innovativi.

L’hub culturale di Via Traiano diventerà un Fab Lab culturale dove sperimentare digital storytelling, fotografia, video-making e tecnologie immersive. Un modo per trasformare il patrimonio storico in laboratorio di futuro, coinvolgendo le nuove generazioni nella costruzione di una cultura viva e partecipata.

Il dibattito locale: tra entusiasmo e realismo

La candidatura ha suscitato un vivace dibattito cittadino. Da un lato l’entusiasmo di chi vede finalmente l’opportunità di valorizzare l’incredibile patrimonio culturale di Benevento e di superare la marginalità geografica attraverso la cultura. “Diventare Capitale della Cultura significa poter dire qualcosa al mondo”, afferma Angelo Moretti della Fondazione di Comunità.

Dall’altro, lo scetticismo di chi teme che la candidatura possa trasformarsi in una “bandiera politica” senza affrontare i problemi strutturali. Le critiche, espresse anche da alcuni osservatori locali, sottolineano la carenza di infrastrutture, i problemi di manutenzione dei beni storici, la scarsa accessibilità per turisti con disabilità e la frammentazione delle iniziative culturali.

Il sindaco Mastella ha risposto con ironia agli “pseudo intellettuali” che criticano eventi come Benevento Città Spettacolo definendola una “sagra”, ricordando che lo stesso festival è riconosciuto dal Ministero della Cultura. Ma il dibattito evidenzia la necessità di un approccio serio e trasparente, che trasformi la candidatura in un processo di crescita reale per il territorio.

Il cronoprogramma verso il 2028

Il percorso è serrato e richiede il massimo impegno di tutti gli attori coinvolti:

• 10 agosto 2025: scadenza per la presentazione delle proposte cittadine all’hub culturale
• 25 settembre 2025: invio del dossier di candidatura al Ministero della Cultura
• 18 dicembre 2025: selezione delle 10 città finaliste da parte della giuria ministeriale
• 12 marzo 2026: audizioni pubbliche delle città finaliste
• 27 marzo 2026: proclamazione della città vincitrice

Nel frattempo, il processo partecipativo continua con tavoli di coprogettazione, incontri pubblici e la raccolta di idee presso l’hub di Via Traiano. La commissione di valutazione, composta da 7 esperti indipendenti in cultura, arti, valorizzazione territoriale e turismo, esaminerà i dossier valutando la visione culturale, la sostenibilità economico-finanziaria e gli obiettivi misurabili di ciascun progetto.

Partnership strategiche e visione per il futuro

La forza della candidatura risiede nella rete di partnership costruita. Oltre all’alleanza con Pietrelcina, che porta la dimensione spirituale legata a Padre Pio, il progetto coinvolge la Provincia di Benevento, la Regione Campania, le università locali e una rete di associazioni culturali e imprese del territorio.

Collaborazioni Internazionali
Particolarmente significativo il protocollo di cooperazione internazionale con Magic Billion (India) e IndiaWorks GmbH (Germania), che apre prospettive di scambi culturali e investimenti nel settore creativo. ANCE e Confindustria Benevento sono coinvolte per garantire che la candidatura generi sviluppo economico reale, con focus sui “comparti chiave come il cerealicolo del Beneventano e le produzioni zootecniche”.

La visione è quella di una “cultura viva, inclusiva e generativa” che non si esaurisca nel 2028 ma crei “laboratori culturali permanenti” capaci di trasformare Benevento in un modello di rigenerazione urbana attraverso la cultura. Un progetto che parte dalle radici millenarie – dai Sanniti ai Romani, dai Longobardi alle janare – per costruire un futuro sostenibile e innovativo.

Conclusioni: una sfida per il Mezzogiorno

La candidatura di Benevento a Capitale Italiana della Cultura 2028 rappresenta molto più di una competizione per un titolo prestigioso. È l’occasione per una città del Mezzogiorno interno di dimostrare che la cultura può essere il motore di un nuovo modello di sviluppo, capace di valorizzare il patrimonio storico attraverso l’innovazione tecnologica e la partecipazione comunitaria.

Le criticità esistono e sono evidenti, ma il processo partecipativo avviato, l’arrivo dell’Alta Velocità, la trasformazione del Museo del Sannio e la mobilitazione del territorio indicano che Benevento sta affrontando la sfida con serietà e determinazione. Come ha osservato un analista locale, “il titolo potrebbe non arrivare, ma il cammino per conquistarlo, se fatto con serietà, trasparenza e partecipazione, potrebbe rappresentare di per sé un processo di trasformazione autentica”.

In un’Italia che cerca nuovi modelli di sviluppo sostenibile, la candidatura di Benevento – con la sua alleanza tra storia millenaria e futuro digitale, tra patrimonio UNESCO e start-up culturali, tra spiritualità francescana e mistero delle janare – propone una visione originale di cosa possa essere la cultura nel XXI secolo: non solo conservazione del passato, ma laboratorio di futuro per le comunità locali.

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