Apollosa, affascinante borgo di 2.668 abitanti nel cuore del Sannio, sorge a 430 metri di altitudine alle pendici del maestoso Monte Taburno, a soli 8 km da Benevento. Questo gioiello custodisce oltre duemila anni di storia lungo l’antica Via Appia, trasformandosi da stazione romana “Lapillosa” nel moderno borgo che oggi incanta i visitatori con le sue tradizioni enogastronomiche, i tesori d’arte sacra e la natura incontaminata del Parco Regionale del Taburno-Camposauro.
NAVIGAZIONE VELOCE
DA SAPERE
Antica stazione romana sulla Via Appia, da “Lapillosa” (cippi miliari) trasformata nel tempo nell’attuale Apollosa. Prima menzione storica nel 1101.
Arte
Chiesa di Santa Maria Assunta (XVII sec.), Palazzo del Monte Frumentario (XVIII sec.), ponte romano di Terravecchia, Museo Etnografico della Comunità Apollosana.
Eventi
Sagra del Maialetto (settembre), Sagra della Pannocchia (agosto), Festa di Sant’Anna (26 luglio), Carnevale “Quando Casca Carnevale” (febbraio), Festa di San Giovanni Battista (24 giugno).
Introduzione ad Apollosa
Apollosa è un affascinante borgo di 2.668 abitanti situato nel cuore del Sannio, in provincia di Benevento, Campania, adagiato a 430 metri di altitudine alle pendici del maestoso Monte Taburno. Il paese, che si estende per 21 chilometri quadrati, custodisce una storia millenaria legata all’antica Via Appia romana.
Il nome originario era “Lapillosa”, dal latino “lapillus miliarius”, riferito ai cippi che segnavano ogni miglio romano lungo la via consolare che collegava Roma a Brindisi. Il borgo nacque come stazione di servizio per i viaggiatori, trasformandosi nel tempo da centro di sosta a comunità stabile.
La prima menzione storica di Apollosa risale al 1101, quando il cronista Falcone Beneventano la cita come “Lapillusia”. Nel corso dei secoli, il feudo passò attraverso numerose famiglie nobiliari: dai Frangipane (dal 1269) ai Caracciolo, dagli Spinelli ai Lancellotti, ultimi feudatari fino all’abolizione del feudalesimo nel 1806.
L’antico abitato sorgeva nella località Terravecchia, dove ancora oggi si possono ammirare i resti del ponte romano che permetteva alla Via Appia di scavalcare il torrente Corvo. Tre archi in grandi blocchi di pietra non cementati testimoniano l’ingegneria romana e il passaggio millenario di legioni, mercanti e pellegrini.
Durante le guerre medievali tra Angioini e Aragonesi, il borgo subì gravi danni venendo incendiato due volte, ma sempre risorse dalle proprie ceneri. La posizione strategica, a soli 8 chilometri da Benevento e alle porte del Parco Regionale del Taburno-Camposauro, ne fa oggi una base ideale per esplorare le bellezze del territorio sannita.
Oggi Apollosa si presenta come un borgo che ha saputo conservare la propria identità, dove le tradizioni enogastronomiche si tramandano di generazione in generazione e dove la natura incontaminata del Monte Taburno offre scenari mozzafiato e percorsi per tutti gli amanti del trekking e della natura.
Storia Millenaria di Apollosa
La storia di Apollosa è indissolubilmente legata all’antica Via Appia, la “regina viarum” romana che collegava Roma a Brindisi. Il borgo nacque come “Lapillosa”, una stazione di servizio strategica dove i viaggiatori potevano riposare, rifocillarsi e cambiare i cavalli durante il lungo viaggio verso il Sud Italia.
Il nome deriva dal latino “lapillus miliarius”, riferito ai cippi miliari – pietre che segnavano ogni miglio romano lungo la via consolare. Nel corso dei secoli, il nome si trasformò linguisticamente: da Lapillosa a Pellosa, Pelusia, Apellosa, fino all’attuale Apollosa, perdendo ogni legame etimologico con il dio Apollo come spesso erroneamente creduto.
La prima documentazione storica risale al 1101, quando il cronista Falcone Beneventano menziona “Lapillusia” nei suoi annali. Durante il periodo feudale, il borgo passò sotto il controllo di numerose famiglie nobiliari: dai potenti Frangipane (dal 1269) che ne fecero un importante centro amministrativo, ai Caracciolo, dagli Spinelli ai Lancellotti, che furono gli ultimi feudatari fino all’abolizione del sistema feudale nel 1806.
Il territorio apollosano custodisce testimonianze archeologiche di straordinario valore. Nella località Terravecchia, dove sorgeva l’antico abitato, sono ancora visibili i resti del ponte romano che permetteva alla Via Appia di attraversare il torrente Corvo. La struttura, costruita con la tecnica dell’opus quadratum, presenta tre archi realizzati con grandi blocchi di pietra perfettamente incastrati senza malta, testimonianza dell’eccellenza dell’ingegneria romana.
L’Epitaffio, antico confine tra il Regno delle Due Sicilie e lo Stato Pontificio dal 1077 al 1860, conserva stemmi papali e una fontana alimentata dalle sorgive dei Fornilli, rappresentando un luogo di grande valore storico e simbolico. Questo confine rimase attivo per oltre otto secoli, segnando le vicende politiche dell’Italia meridionale.
Durante le guerre medievali tra Angioini e Aragonesi, Apollosa subì gravi devastazioni, venendo incendiata due volte ma sempre ricostruita dalla tenacia dei suoi abitanti. La comunità sviluppò una forte identità agricola, specializzandosi nella coltivazione di cereali, vite e olivo, tradizioni che si mantengono vive ancora oggi nelle eccellenze enogastronomiche locali.
Attrazioni di Apollosa
Apollosa, gioiello del Sannio beneventano, offre ai visitatori un affascinante connubio tra patrimonio storico-artistico e bellezze naturali. Dalle vestigia romane dell’antica Via Appia ai tesori d’arte sacra, dal maestoso Monte Taburno ai sapori autentici della tradizione gastronomica, questo borgo custodisce secoli di storia e cultura in un territorio di straordinaria bellezza paesaggistica.
#1 Chiesa di Santa Maria Assunta
Situata in Piazza Pasquale Saponaro, la Chiesa di Santa Maria Assunta domina il centro storico con la sua imponente struttura seicentesca a tre navate. L’edificio rappresenta il cuore spirituale della comunità apollosana e custodisce tesori d’arte sacra di straordinario valore.
All’interno, la chiesa conserva opere di grande pregio artistico: la preziosa tela settecentesca di Giuseppe Castellano raffigurante la Madonna con Bambino tra i Santi, l’affresco ottocentesco dell’Ultima Cena e soprattutto la statua lignea miracolosa di Sant’Anna, patrona del paese. La tradizione narra che nel 1911, durante un’epidemia di colera, la processione della statua pose fine alle morti, consolidando il culto della santa protettrice.
L’architettura della chiesa riflette i canoni del barocco meridionale, con decorazioni sobrie ma eleganti che esaltano la spiritualità del luogo. Le tre navate sono separate da colonne che sostengono archi a tutto sesto, mentre l’abside custodisce l’altare maggiore in marmi policromi. La facciata, caratterizzata da un portale in pietra locale e da un rosone centrale, si presenta come un esempio significativo dell’architettura religiosa del Seicento sannita.
#2 Palazzo del Monte Frumentario
Il Palazzo del Monte Frumentario rappresenta uno dei gioielli architettonici più significativi di Apollosa, testimonianza dell’antica istituzione assistenziale voluta dal cardinale Vincenzo Maria Orsini, futuro Papa Benedetto XIII, nel XVIII secolo. L’edificio settecentesco incarnava un sistema di solidarietà sociale che aiutava i contadini poveri attraverso prestiti di grano e sementi.
Oggi il palazzo ospita il Museo Etnografico della Comunità Apollosana, che conserva documenti preziosi, oggetti della cultura materiale locale e una ricca biblioteca specializzata con oltre 3.000 volumi di storia territoriale. Tra i tesori documentali spicca una rara cartina dei confini d’Italia del 1922, testimonianza delle trasformazioni geopolitiche del nostro Paese.
L’architettura del palazzo riflette i canoni dell’edilizia civile settecentesca, con una facciata sobria ma elegante caratterizzata da portali in pietra locale e finestre con cornici modanate. All’interno, le sale mantengono le volte originali e pavimenti in cotto che creano un’atmosfera suggestiva per la conservazione della memoria storica locale. Il palazzo ospita anche la sede della Pro Loco e rappresenta un centro culturale attivo per la comunità.
#3 Monte Taburno e Parco Regionale
Il Monte Taburno, chiamato la “Dormiente del Sannio” per il profilo che ricorda una donna addormentata, si eleva per 1.394 metri offrendo uno spettacolo naturale di rara bellezza. Il Parco Regionale del Taburno-Camposauro, che si estende per oltre 12.000 ettari, rappresenta un autentico paradiso per escursionisti e amanti della natura, con ecosistemi che spaziano dai boschi di roverella alle faggete d’alta quota.
Da Apollosa partono numerosi sentieri che conducono alle vette e agli altopiani del massiccio. Il percorso verso gli Altopiani conduce alla vetta del Taburno attraverso la suggestiva Foresta del Re, un bosco secolare di faggi monumentali che in autunno si tinge di colori spettacolari. Il Sentiero delle Quattro Vie porta invece a una radura panoramica con vista mozzafiato che spazia dal Golfo di Napoli al Vesuvio, dal Partenio alle valli del Sannio.
In primavera, i boschi si ricoprono del bianco candido dell’aglio orsino in fiore, creando tappeti profumati che incantano i visitatori. Le faggete offrono refrigerio nelle calde giornate estive e in autunno esplodono in una sinfonia di colori che va dal giallo al rosso fuoco. Il parco ospita una ricca fauna che include cinghiali, volpi, faine e numerose specie di uccelli rapaci, mentre la flora comprende specie rare come l’orchidea selvatica e il giglio martagone.
#4 Ponte Romano di Terravecchia
Nella località Terravecchia, dove sorgeva l’antico abitato di Lapillosa, si conservano i resti di straordinario valore archeologico del ponte romano che permetteva alla Via Appia di attraversare il torrente Corvo. Questa testimonianza dell’ingegneria romana rappresenta una delle strutture più significative del patrimonio storico apollosano.
Il ponte, costruito con la raffinata tecnica dell’opus quadratum, presenta ancora tre archi realizzati con grandi blocchi di pietra calcarea perfettamente squadrati e incastrati senza l’uso di malta cementizia. La precisione dell’assemblaggio, frutto della maestria degli ingegneri romani, ha permesso alla struttura di resistere per oltre duemila anni alle intemperie e alle piene del torrente.
Passeggiando tra questi resti, il visitatore può immaginare il viavai di legioni romane, mercanti, pellegrini e viaggiatori che per secoli hanno attraversato questo ponte diretti verso Brindisi e l’Oriente. L’area archeologica di Terravecchia conserva anche tracce dell’antica stazione di servizio con resti di edifici che fungevano da locande e stalle per il cambio dei cavalli. Questo luogo rappresenta una finestra aperta sulla storia millenaria della Via Appia e sul ruolo strategico che Apollosa ha rivestito nei collegamenti tra Roma e il Sud Italia.
Gastronomia & Eventi
La gastronomia di Apollosa celebra le autentiche tradizioni culinarie del Sannio, territorio che ha saputo preservare sapori genuini e ricette tramandate di generazione in generazione. La posizione strategica nel cuore della DOC Aglianico del Taburno rende questo borgo un punto di riferimento per l’enogastronomia di qualità.
I piatti della tradizione apollosana riflettono la cultura contadina e pastorale del territorio. I mugniatielli, raffinati involtini di interiora d’agnello avvolti nelle budella, rappresentano l’arte della cucina povera che trasforma ogni parte dell’animale in prelibatezza. La zuppa di cardone natalizia unisce il brodo di cappone ai gambi di carciofo in una preparazione che celebra i sapori dell’inverno sannita.
Lo scarpariello, pasta fatta in casa condita con pomodorini freschi, pecorino stagionato e basilico, incarna la semplicità sublime della cucina territoriale. I formaggi raccontano storie di transumanza: il caciocavallo podolico delle vacche podoliche può stagionare fino a due anni sviluppando profumi intensi, mentre il pecorino di Laticauda dalle pecore dell’omonima razza autoctona sprigiona aromi unici.
Il territorio di Apollosa si trova nel cuore della prestigiosa denominazione Aglianico del Taburno DOCG, primo DOCG del Sannio riconosciuto nel 2011. Le cantine locali producono vini di eccellenza da vitigni autoctoni: l’Aglianico potente e longevo, la Falanghina fresca e minerale, il Greco strutturato, la Coda di Volpe aromatica. Tra i produttori di riferimento spiccano la storica Cantina del Taburno, La Guardiense, Mustilli e la Vinicola del Sannio.
Eventi e Tradizioni di Apollosa
Apollosa vive un calendario ricco di eventi che celebrano le tradizioni locali e attraggono visitatori da tutto il territorio sannita e oltre:
La Sagra del Maialetto, giunta alla XXVI edizione e insignita del prestigioso marchio “Sagra di Qualità” UNPLI, rappresenta l’evento clou di settembre che trasforma il borgo in un tempio del gusto. Per tre giorni, il maialetto viene preparato secondo l’antica ricetta locale: frollato, lavato con acqua e aceto, profumato con spezie aromatiche e cotto lentamente al forno. Ad accompagnarlo, tagliatelle all’uovo fatte in casa con sugo di maiale, cosciotti e filetti al forno, salsicce paesane e i grandi vini del territorio.
Ad agosto, la Sagra della Pannocchia celebra il mais in tutte le sue declinazioni culinarie, dalla polenta ai dolci tradizionali, in una festa che coinvolge tutto il paese. A febbraio, il Carnevale “Quando Casca Carnevale” riempie le strade di colori, maschere e allegria con sfilate di carri allegorici e spettacoli per grandi e piccini.
Le celebrazioni religiose scandiscono l’anno liturgico con particolare solennità: la Festa di San Giovanni Battista il 24 giugno nella frazione omonima e soprattutto la Festa di Sant’Anna il 26 luglio, con la processione solenne del simulacro miracoloso che attraversa le vie del paese tra canti e preghiere. La tradizione popolare attribuisce alla santa protettrice il miracolo del 1911, quando la sua intercessione pose fine a un’epidemia di colera.
Durante l’estate, il borgo ospita concerti all’aperto, mostre d’arte e spettacoli teatrali che animano le serate estive, mentre in autunno le passeggiate tra i boschi del Taburno per la raccolta di castagne e funghi rappresentano un’occasione per riscoprire il legame con la natura e le tradizioni contadine.
Dove mangiare & Dove Dormire
Se desideri fermarti ad Apollosa per degustare le specialità locali o trascorrere qualche giorno alla scoperta del borgo e dei sentieri del Monte Taburno, ecco alcuni consigli su dove mangiare e dove dormire.
Ristoranti
La Locanda del Battista
Cucina Tradizionale Sannita