Apice è un affascinante comune della provincia di Benevento che racconta una storia unica di resilienza e rinascita. Diviso in due parti dal terremoto del 21 agosto 1962 – Apice Vecchia, il borgo fantasma perfettamente conservato, e Apice Nuova, la città moderna costruita a pochi chilometri di distanza – questo territorio di 49,03 km² offre ai visitatori un’esperienza senza pari in Italia. Con i suoi 5.251 abitanti distribuiti tra il nuovo centro e le numerose frazioni rurali, Apice rappresenta un caso straordinario dove passato e presente coesistono a pochi minuti di distanza. Il borgo medievale abbandonato, soprannominato “la Pompei del ‘900”, attira fotografi, registi e turisti da tutto il mondo, mentre la nuova città mantiene vive le tradizioni del Sannio in un contesto moderno e accogliente.

DA SAPERE

Il territorio fu abitato dall’antica tribù sannita degli Hirpini. Il nome “Apice” deriva probabilmente dal latino “apex” (sommità).

Arte
Castello dell’Ettore recentemente restaurato con 4 musei, borgo fantasma di Apice Vecchia perfettamente conservato dal 1962, Ponte Romano del I secolo a.C., Chiesa di Santa Maria Assunta.

Eventi
Mercatini di Natale al Castello (novembre-dicembre), Serate Medievali (agosto), “Braciami Ancora” sagra della grigliata, festa patronale di San Giovanni Battista (24 giugno).

Vista panoramica di Apice Vecchia, il borgo fantasma

Introduzione ad Apice

Apice è un comune di circa 5.251 abitanti situato nella provincia di Benevento, in Campania. Esteso su un territorio di 49,03 km², presenta la particolarità unica di essere diviso in due centri distinti: Apice Vecchia, il borgo medievale abbandonato dopo il terremoto del 1962, e Apice Nuova, la città moderna costruita a pochi chilometri di distanza.

Il territorio comunale è stato abitato fin dall’antichità dalla tribù sannita degli Hirpini, come testimoniano i numerosi reperti archeologici. Il nome “Apice” deriva probabilmente dal latino “apex” (sommità), anche se la leggenda locale lo attribuisce a Marcus Apicius, un funzionario romano. Testimonianza dell’epoca romana è il Ponte Rotto, rovine di un ponte del I secolo a.C. che portava la Via Appia attraverso la valle.

Il 21 agosto 1962, alle 19:19, un terremoto di magnitudo 6.2 colpì la zona, provocando 17 vittime e lasciando migliaia di persone senza casa. Entro tre giorni, il 90% delle famiglie firmò una petizione per trasferirsi, riconoscendo che le frane rendevano inabitabile la città medievale collinare. Oggi, Apice Vecchia si erge a 250 metri di altitudine, perfettamente conservata nel tempo – edifici in pietra intatti, oggetti personali ancora visibili attraverso le finestre, strade acciottolate invase dalla vegetazione.

Nel frattempo, Apice Nuova prospera a 300 metri sulla riva opposta del fiume Calore. Qui i residenti hanno costruito una comunità moderna preservando attentamente il loro patrimonio abbandonato. Il centro storico medievale è diventato una delle mete più affascinanti per fotografi, registi e turisti, guadagnandosi il soprannome di “Pompei del ‘900” – non sepolta dalla cenere ma abbandonata al tempo.

Il Castello dell’Ettore, fortezza normanna che domina il borgo abbandonato, è stato recentemente restaurato (riaperto nel 2016) e ospita quattro musei che raccontano la vita contadina, i reperti archeologici, l’arte contemporanea e la biblioteca municipale. Durante i popolari mercatini di Natale (novembre-dicembre), il castello si trasforma con stanze a tema, bancarelle artigianali e illuminazioni magiche che attirano migliaia di visitatori.

Il Castello dell'Ettore

Il Castello dell’Ettore è un’imponente fortezza normanna che domina il borgo fantasma di Apice Vecchia. Costruito nel XII secolo in una posizione strategica che controllava le vie commerciali vitali, il castello ha ospitato personaggi illustri come l’imperatore Federico II e Sant’Antonio da Padova.

La struttura originale normanna è stata ampliata e modificata nel corso dei secoli dalle varie famiglie nobili che hanno governato Apice. Il castello presenta una pianta irregolare adattata alla conformazione del terreno, con possenti mura e torri che offrono una vista panoramica mozzafiato su tutta la valle del Calore e sui territori circostanti.

Dopo decenni di abbandono seguito al terremoto del 1962, il castello è stato oggetto di un importante restauro completato nel 2016. Oggi il Castello dell’Ettore è tornato a vivere come centro culturale polifunzionale che ospita quattro musei distinti:

Il **Museo della Civiltà Contadina** racconta la vita quotidiana degli abitanti di Apice prima del terremoto, con una ricca collezione di attrezzi agricoli, utensili domestici e ricostruzioni di ambienti tipici dell’epoca. Il **Museo Archeologico** espone i reperti ritrovati nel territorio, dalle testimonianze dell’insediamento sannita degli Hirpini fino all’epoca romana e medievale.

Il **Museo d’Arte Contemporanea** offre uno spazio espositivo per artisti moderni, creando un interessante contrasto tra l’antica struttura e le opere contemporanee. La **Biblioteca Municipale**, infine, conserva documenti storici e volumi che raccontano la storia di Apice e del Sannio.

Durante il periodo natalizio, il castello si trasforma completamente per ospitare i celebri **Mercatini di Natale al Castello**. Da novembre a dicembre, le sale medievali vengono allestite con decorazioni a tema, mentre le corti ospitano bancarelle di artigiani locali. L’atmosfera è resa ancora più magica dalle illuminazioni speciali e dalle animazioni in costume che riportano in vita il medioevo.

Le **Serate Medievali** di agosto rappresentano un altro momento culminante dell’anno. Durante questi eventi, il castello ospita dimostrazioni di combattimento con armi antiche, spettacoli di alchimia, cene a lume di candela nella grande sala e rievocazioni storiche che permettono ai visitatori di immergersi completamente nell’atmosfera del passato.

Dai bastioni del castello, la vista spazia su tutto il borgo abbandonato di Apice Vecchia, permettendo di comprendere l’estensione della città prima del terremoto, e sulla moderna Apice Nuova dall’altra parte della valle, simbolo della resilienza e della capacità di rinascita della comunità locale.

Attrazioni ad Apice

Apice offre un’esperienza unica in Italia dove passato e presente coesistono a pochi chilometri di distanza. Dal borgo fantasma perfettamente conservato di Apice Vecchia alla vivace comunità moderna di Apice Nuova, dalle rovine romane alle tradizioni medievali ancora vive, questo territorio del Sannio racconta una storia straordinaria di resilienza e rinascita che affascina visitatori da tutto il mondo.

Apice Vecchia – Il Borgo Fantasma

Castello dell’Ettore

Chiesa di Santa Maria Assunta

Ponte Romano

#1 Apice Vecchia – Il Borgo Fantasma

Apice Vecchia è uno dei borghi fantasma più autentici e meglio conservati d’Italia. Abbandonato dopo il terremoto del 21 agosto 1962, questo centro medievale si presenta oggi come una capsula del tempo che cattura visitatori da tutto il mondo. A differenza di altri siti artificialmente preservati, Apice Vecchia mostra il decadimento genuino – biancheria ancora appesa sui fili, insegne di negozi che sbiadiscono sopra porte vuote, la sedia del barbiere dove Tommaso Conza ha continuato a tagliare capelli fino al 2013, 51 anni dopo che tutti gli altri se ne erano andati.

L’accesso al borgo fantasma rimane limitato per motivi di sicurezza. Solo l’anello centrale intorno alla piazza principale accoglie i turisti, con ristoranti, bar e B&B che operano in edifici restaurati. Il resto giace dietro barriere protettive, anche se tour guidati con esperti locali come Fausto forniscono un accesso più profondo e storie della vita pre-terremoto.

Le strade acciottolate sono invase dalla vegetazione, creando un’atmosfera surreale dove la natura sta lentamente reclamando ciò che l’uomo ha abbandonato. Attraverso le finestre rotte si possono ancora vedere oggetti personali, mobili, fotografie – testimonianze commoventi di vite interrotte bruscamente in quella sera d’agosto del 1962.

Fotografi e registi sono attratti dall’atmosfera unica del borgo. Le location sono state utilizzate per numerose produzioni cinematografiche e servizi fotografici, sfruttando l’autenticità del luogo come sfondo d’epoca. Il borgo si è guadagnato il soprannome di “Pompei del ‘900” – non sepolta dalla cenere ma abbandonata al tempo.

Tommaso Conza, ora 87enne, è diventato una leggenda locale. Il suo negozio di barbiere nel borgo abbandonato è rimasto aperto per decenni dopo il terremoto, e la sua storia è stata raccontata dai media nazionali come simbolo della resilienza e dell’attaccamento alle radici. Anche se ora ha chiuso definitivamente, il negozio rimane come testimonianza di una vita dedicata a mantenere viva la memoria del borgo.

#2 Castello dell’Ettore

Il Castello dell’Ettore, recentemente restaurato e riaperto nel 2016, è il gioiello architettonico di Apice Vecchia. Questa fortezza normanna del XII secolo domina il borgo fantasma dall’alto, offrendo viste panoramiche spettacolari sulla valle del Calore e sui territori circostanti. Il castello ha ospitato personaggi illustri della storia, tra cui l’imperatore Federico II e Sant’Antonio da Padova.

Oggi il castello funziona come centro culturale polifunzionale, ospitando quattro musei che raccontano diversi aspetti della storia e cultura locale. Il Museo della Civiltà Contadina preserva la memoria della vita quotidiana prima del terremoto, con attrezzi agricoli, utensili domestici e ricostruzioni fedeli degli ambienti dell’epoca. Il Museo Archeologico espone reperti che testimoniano l’antica presenza sannita degli Hirpini e l’epoca romana.

Il Museo d’Arte Contemporanea crea un affascinante contrasto tra l’antica struttura medievale e le opere moderne, mentre la Biblioteca Municipale conserva documenti storici preziosi per comprendere l’evoluzione del territorio. Dai bastioni del castello, i visitatori possono ammirare l’intero borgo abbandonato e, in lontananza, la moderna Apice Nuova.

Durante i Mercatini di Natale al Castello (novembre-dicembre), la fortezza si trasforma in un villaggio incantato. Le sale medievali vengono decorate con temi natalizi, spesso ispirati alle leggende di Re Artù e ai Cavalieri della Tavola Rotonda. Artigiani locali espongono le loro creazioni, mentre l’aroma di caldarroste e vin brulé riempie l’aria. Un servizio navetta obbligatorio (€2 andata e ritorno) collega Apice Nuova al castello, aggiungendo all’esperienza la sensazione di viaggiare tra due mondi.

Le Serate Medievali di agosto rappresentano un altro momento clou. Il castello ospita dimostrazioni di combattimento con armi antiche, spettacoli di alchimia, cene a lume di candela nella grande sala e rievocazioni storiche. Questi eventi permettono ai visitatori di immergersi completamente nell’atmosfera del passato, mentre il borgo fantasma sottostante aggiunge un elemento di mistero e fascino all’esperienza.

#3 Chiesa di Santa Maria Assunta

La Chiesa di Santa Maria Assunta in Apice Vecchia rappresenta uno dei monumenti religiosi più significativi del borgo abbandonato. Questa chiesa, che un tempo era il cuore spirituale della comunità, conserva ancora oggi la sua struttura architettonica e parte delle sue decorazioni artistiche, nonostante i danni del terremoto e decenni di abbandono.

L’edificio presenta una pianta a croce latina con colonne ioniche che sostengono le navate. All’interno si possono ancora ammirare tombe in travertino del XV secolo e dipinti del XVI secolo raffiguranti la Resurrezione di Cristo. Questi elementi artistici testimoniano l’importanza che la chiesa aveva per la comunità locale e il livello di ricchezza raggiunto dal borgo nei secoli passati.

La facciata, seppur danneggiata, mostra ancora tracce dell’eleganza originale, con il portale principale che conserva elementi decorativi in pietra locale. Le campane, silenziose dal 1962, pendono ancora dal campanile come mute testimoni del tempo che si è fermato. L’interno, accessibile solo durante visite guidate speciali per motivi di sicurezza, offre un’esperienza emotiva intensa con i banchi ancora al loro posto e l’altare che conserva parte delle decorazioni originali.

Nella nuova Apice, la comunità ha costruito una nuova chiesa parrocchiale dedicata a Santa Maria Assunta e San Bartolomeo, dove sono state trasferite alcune opere d’arte e oggetti sacri salvati dalla chiesa originale. Questa continuità spirituale rappresenta il legame profondo che unisce il passato e il presente della comunità.

La chiesa abbandonata è diventata anche un simbolo potente per artisti e fotografi che cercano di catturare l’essenza del borgo fantasma. Le immagini del sole che filtra attraverso le finestre rotte e illumina l’interno polveroso sono diventate iconiche, rappresentando la bellezza malinconica di un luogo dove il sacro e il profano si incontrano nel silenzio dell’abbandono.

#4 Ponte Romano

Il Ponte Romano di Apice, conosciuto localmente come “Ponte Rotto”, rappresenta una delle testimonianze più antiche e significative della presenza romana nel territorio. Queste rovine di un ponte del I secolo a.C. facevano parte della Via Appia, l’antica strada consolare che collegava Roma a Brindisi, passando attraverso questa strategica valle del Sannio.

Le imponenti rovine mostrano la maestria ingegneristica romana nella costruzione di infrastrutture durature. Nonostante oltre duemila anni di terremoti, alluvioni e abbandono, parti significative della struttura sono ancora visibili, con grandi blocchi di pietra che testimoniano la solidità della costruzione originale. Il ponte attraversava il fiume Calore in un punto strategico dove la valle si restringe, facilitando il passaggio delle legioni romane e dei commercianti.

Oggi il sito del Ponte Romano è diventato una location suggestiva per eventi culturali. Durante la sagra “Braciami Ancora” di agosto, l’area intorno alle rovine si trasforma in un grande spazio per grigliate all’aperto, dove la comunità locale e i visitatori si riuniscono per celebrare le tradizioni culinarie del Sannio. La combinazione di storia antica e convivialità moderna crea un’atmosfera unica, con il profumo della carne alla griglia che si mescola all’aria della sera mentre il sole tramonta dietro le antiche pietre.

Gli archeologi hanno identificato nelle vicinanze altri resti dell’epoca romana, suggerendo che quest’area fosse un importante nodo viario e commerciale. La posizione del ponte, che controllava uno dei principali attraversamenti del fiume nella regione, spiega perché il sito di Apice sia stato continuamente abitato attraverso i secoli, dai Sanniti ai Romani, dal Medioevo fino al fatidico 1962.

Per i visitatori interessati alla storia antica, il Ponte Romano offre un’opportunità unica di toccare con mano le fondamenta della civiltà romana nel Sannio, immaginando le legioni che marciavano verso sud e i mercanti che trasportavano merci preziose lungo questa arteria vitale dell’impero.

Gastronomia & Eventi

La tradizione enogastronomica di Apice riflette la sua posizione nel cuore del Sannio, dove le tradizioni montane e di valle si fondono in una cucina autentica e saporita. Lo Scarpariello, la pasta simbolo del territorio, racconta una storia di classe operaia – i calzolai (scarpari) creavano questa salsa di pomodorini con aglio, basilico, pecorino e peperoncino utilizzando gli avanzi del lunedì dalla cena domenicale.

I ristoranti locali preparano ancora questo piatto in modo autentico, abbinandolo perfettamente con il fresco vino Falanghina del Sannio DOP prodotto nei vigneti circostanti. Per i palati più robusti, la Soppressata del Sannio mostra salumi di prima qualità ottenuti da maiali alimentati con ghiande e mais dolce, mentre l’audace Aglianico del Taburno DOCG – il “Re del Sud” – si abbina perfettamente alle specialità alla griglia durante il festival annuale “Braciami Ancora”.

Questo evento di agosto presso l’antico Ponte Romano presenta carni locali grigliate su fuochi a legna, musica popolare tradizionale e tavoli comunitari sotto le stelle. I visitatori possono gustare salsicce locali, costolette di agnello e bistecche alla brace, il tutto accompagnato da verdure di stagione e dal pane fatto in casa che è ancora una tradizione in molte famiglie della zona.

Gli eventi culinari di Apice mantengono vive le tradizioni pur accogliendo l’innovazione. Durante i Mercatini di Natale al Castello, i visitatori possono assaggiare specialità stagionali come il torrone artigianale, i mostaccioli (biscotti speziati ricoperti di cioccolato) e il liquore Strega prodotto nella vicina Benevento. Le Serate Medievali di agosto includono banchetti a tema storico dove vengono serviti piatti ispirati alle ricette medievali, creando un’esperienza gastronomica che trasporta i commensali indietro nel tempo.

Eventi ad Apice

Apice mantiene vivo un calendario di eventi che celebra sia il suo passato medievale che le tradizioni contemporanee del Sannio:

I Mercatini di Natale al Castello rappresentano l’evento più atteso dell’anno. Da novembre a dicembre, il Castello dell’Ettore nel borgo fantasma di Apice Vecchia si trasforma in un villaggio natalizio incantato. Le sale medievali vengono decorate con temi ispirati alle leggende di Re Artù, mentre le corti ospitano bancarelle di artigiani locali che vendono prodotti tipici, decorazioni natalizie fatte a mano e specialità gastronomiche. L’atmosfera è resa magica dalle illuminazioni speciali, dalla musica natalizia e dal profumo di caldarroste e vin brulé. Un servizio navetta obbligatorio collega Apice Nuova al castello, rendendo l’esperienza ancora più suggestiva.

Le Serate Medievali di fine agosto trasformano il Castello dell’Ettore in una macchina del tempo. I visitatori possono assistere a dimostrazioni di combattimento con armi antiche, spettacoli di falconeria, esibizioni di giocolieri e menestrelli. La serata culmina con una cena medievale a lume di candela nella grande sala del castello, dove vengono serviti piatti ispirati alle ricette dell’epoca, accompagnati da vini locali serviti in calici di terracotta.

“Braciami Ancora”, la sagra della grigliata che si tiene ad agosto presso le rovine del Ponte Romano, celebra la tradizione culinaria della carne alla brace. L’evento attira migliaia di visitatori che vengono a gustare salsicce locali, costolette di agnello, bistecche e verdure grigliate, il tutto accompagnato dai vini del Sannio. La location suggestiva tra le antiche rovine romane, la musica dal vivo e l’atmosfera conviviale rendono questo evento un appuntamento imperdibile dell’estate.

La festa patronale di San Giovanni Battista, celebrata il 24 giugno, mantiene vive le tradizioni religiose della comunità. La processione parte dalla nuova chiesa parrocchiale in Apice Nuova e attraversa le vie del paese, accompagnata dalla banda musicale locale. La giornata include messe solenni, fuochi d’artificio serali e bancarelle con prodotti tipici.

Altri eventi minori punteggiano il calendario annuale, incluse mostre d’arte contemporanea al castello, concerti di musica classica nelle sere d’estate, e visite guidate speciali del borgo fantasma durante le notti di luna piena, quando l’atmosfera spettrale di Apice Vecchia raggiunge il suo apice emotivo.

Dove mangiare & Dove Dormire

Se desideri fermarti ad Apice per esplorare il borgo fantasma, gustare la cucina locale o partecipare agli eventi, ecco alcune indicazioni su dove mangiare e dove dormire.

Ristoranti

Nel Portone

  • Via Castello 1
  • +39 0824 174 8557

La Rocca di San Giovanni

  • Contrada San Martino 26
  • +39 331 410 1437
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